Ravenna, 2 luglio 419
Flavius Placidus Valentinianus
Nato a Ravenna nel 419 da Costanzo III e da Galla Placidia, sorella di Onorio, fu da questi designato alla successione nel 421. Fuggito a Costantinopoli con la madre per un contrasto sorto tra questa e l’imperatore, dopo la morte di Onorio ottenne la successione al trono imperiale.
Fu nominato Cesare nel 424 e incoronato solennemente a Roma, dopo che l’usurpatore Giovanni Primicerio fu deposto da Aspar e Ardabur, generali dell’imperatore Teodosio II (425).
L’impero d’Occidente sotto Valentiniano giunse alla sua crisi definitiva: gran parte delle regioni di questo erano di fatto in mano dei barbari e anche l’Africa settentrionale venne conquistata in breve tempo dai Vandali. In Italia si acuirono le rivalità tra Ezio e Bonifacio, favorite dalla leggerezza della madre dell’imperatore. Ezio, vincitore del rivale, fu guida abile per il giovane imperatore e rinsaldò l’amicizia di Roma coi popoli stanziati entro i confini dell’Impero, rendendo in questo modo possibile sostenere l’impeto degli Unni; egli riportò infatti su Attila la grande vittoria dei Campi Catalaunici (451).
L’inetto e debole imperatore si lasciò però influenzare dai nemici del grande generale: lo prese in odio e lo colpì a morte con le proprie mani (454). L’atto inconsulto acuì l’odio che già Valentiniano aveva suscitato con la sua vita licenziosa ed egli fu ucciso da congiurati nel 455.
A Valentiniano si può riconoscere un certo impegno sul piano legislativo; con Teodosio II egli concordò la validità reciproca, in Occidente e in Oriente, delle norme del Codice Teodosiano, pubblicato nel 438.
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