Roma 16 novembre 42 a.C.
Tiberius Iulius Caesar Augustus
Tiberio Claudio Nerone (dal 4 d.C. Tiberio Giulio Cesare) fu il secondo imperatore romano, successore di Ottaviano Augusto. Nacque nel 42 a.C. dall’omonimo Tiberio Claudio Nerone e da Livia, la quale poi sposerà in seconde nozze, nel 38 a.C., Ottaviano. Assieme al fratello Druso, Tiberio venne incaricato dal patrigno Augusto di importanti incarichi militari, ma non fu mai il preferito dell’imperatore. Druso e Tiberio, però, davano buone prove di sé sui confini settentrionali, portando a termine conquiste difficili nella Rezia e nel Norico, lungo il corso del Danubio. Gli anni dal 14 al 9 a.C. videro i due fratelli continuamente impegnati su quei fronti. Druso riuscì a estendere le conquiste in Germania fino al fiume Elba, ma morì a seguito delle ferite riportate in battaglia. Frattanto Tiberio, che fino ad allora era stato all’ombra del più capace fratello, si ritirò stanco delle continue battaglie nell’isola di Rodi.
Di lì venne richiamato nel 4 d.C.: Augusto lo adottò, mutò il suo nome in Tiberio Giulio Cesare e lo designò suo successore al trono, essendo morti, in rapida successione, i suoi preferiti Gaio e Lucio. Tiberio non smise di impegnarsi sul fronte danubiano. Il disastro di Teutoburgo del 9 d.C., con la distruzione di tre legioni romane a opera dei Germani di Arminio, lo costrinse a correre ai ripari per salvare l’ancora insicura provincia di Pannonia, azione che gli fruttò nel 13 onori e un trionfo pari a quelli dell’ormai vecchio e malato Augusto. Fallì ogni sforzo di trovare un accomodamento con il Senato, che si illudeva di poter recuperare un potere ormai definitivamente perduto. Nonostante i lunghi anni di continuo impegno al fronte Tiberio non amò mai la vita militare e fu quindi ben lieto di potersi appoggiare alle grandi capacità del figlio adottivo Germanico. In Germania questi riuscì a vendicare il disastro di Teutoburgo, ma durante una spedizione in Oriente, dove si ripresentavano ancora una volta i consueti problemi con il vicino Impero dei Parti, morì in circostanze misteriose. Voci insistenti insinuarono che fosse stato Tiberio in persona ad armare la mano degli assassini per impedire che il figlioccio gli facesse ombra. In questi anni continuarono a progredire le riforme impostate da Augusto: in particolare Tiberio si applicò a organizzare la guardia pretoriana, per la quale fece costruire l’edificio (Castra Praetoria) i cui resti imponenti troneggiano ancora oggi a Roma. Fu allora che emerse la figura controversa di Lucio Elio Seiano, che fu nominato prefetto del pretorio e piu tardi senatore e acquistò un potere sempre più grande. Gli ultimi anni di Tiberio furono difficili per il mondo romano. Mentre l’imperatore rimaneva a Capri, a Roma scoppiò una crisi finanziaria che acuì le difficoltà di rapporti con il Senato. Seguirono proscrizioni, denunce e omicidi, di cui fu vittima anche Agrippina, la moglie di Germanico, che morì assieme ai suoi due figli maggiori. Spetterà comunque al suo terzogenito Caligola sostituire sul trono il vecchio imperatore, dopo la sua morte nel 37.