ca. 195
Publius Licinius Valerianus
Di nobile famiglia, già abile generale con Decio e Treboniano Gallo, fu eletto dai soldati in Rezia quando giunse la notizia dell’uccisione di Treboniano Gallo da parte di Emiliano. Ucciso quest’ultimo dai soldati rimase unico imperatore nel settembre/ottobre del 253. Mostrò subito grande deferenza nei confronti del Senato, tanto che non permise ai soldati di nominare come collega il figlio Gallieno, ma lasciò la nomina al Senato. A causa della gravissima situazione alle frontiere Valeriano lasciò l’Occidente al figlio Gallieno e si recò in Oriente dove imperversavano i Persiani di Sapore I.
Tradizionalista e conservatore scatenò tra il 257 e il 258 una ferocissima persecuzione contro i cristiani. Dopo alcuni iniziali successi contro i Persiani la sua azione risultò inefficace tanto che non riuscì ad impedire il saccheggio di Antiochia nel 259 (secondo altri nel 260). Tentò allora un attacco in Mesopotamia ma fu sconfitto e catturato ad Edessa (Urfa, Turchia) nel 260 (secondo alcuni nell’estate del 259). Per la prima volta un imperatore romano cadeva prigioniero. Morì poco tempo dopo.
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